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DISTANTI MA UNITI

Reggio Emilia, 27 marzo 2020

Carissimi amici,

a distanza ormai di 3 settimane dal primo Decreto che ha costretto l’Italia a rivedere il proprio modo di vivere e lavorare, vi scriviamo per aggiornarvi. Anche per noi sono stati giorni “diversi”, impegnativi e a tratti davvero difficili. In queste settimane ci siamo spesi per garantire l’operatività, ma soprattutto per garantire la sicurezza dei volontari e del personale, sia in Italia che all’estero.

Fin da subito ci siamo organizzati per lavorare in smart-working e non è stata una passeggiata.
Qualcuno ha dovuto allestire spazi flessibili che potessero passare dal lavoro al PC ad attività per bambini che frequentano la scuola d’infanzia. Altri hanno dovuto alternare il lavoro all’affiancamento dei figli che si sono affacciati per la prima volta al mondo delle lezioni a distanza.
Per alcuni di noi ha significato dover lavorare ritagliandosi qua e là lo spazio per accompagnare i genitori anziani. Non sono neppure mancati i piccoli problemi per i repentini adeguamenti tecnologici delle nostre case. E questo è avvenuto come per tutti, cercando di seguire al meglio le indicazioni contro la pandemia. Insomma, non ci siamo annoiati, ma abbiamo fatto il massimo per sostenere costantemente i nostri volontari e il nostro personale locale.

In ogni Paese in cui operiamo (Madagascar, Albania, Kosovo e Palestina) ci sono casi di Covid19, in tutti vi sono misure restrittive molto forti e sono state chiuse le frontiere. I nostri uffici sono chiusi, ma laddove possibile si lavora da casa. Tutti i volontari stanno bene: a seconda della situazione, alcuni sono rientrati, altri sono rimasti.

In questo momento drammatico stiamo cercando di cogliere un’opportunità importante di cambiamento e al tempo stesso stiamo riscoprendo una volta di più quello che sosteniamo da sempre: nonostante i problemi, le paure e le difficoltà siamo parte di un’unica grande comunità.

Lo staff di RTM.

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