Madagascar, 24 maggio 2017
L’anno scolastico è agli sgoccioli ad Antananarivo come in tutto il Madagascar. Alunni ed insegnanti si preparano per gli esami finali. Il progetto, invece, non si ferma e le formazioni in informatica e francese scandiscono queste giornate “autunnali”. Inoltre, le vacanze scolastiche si avvicinano e ci stiamo preparando per le tante attività che potremo fare per sfruttare la chiusura delle scuole. Formazioni, lavori di adeguamento dei centri, preparazione delle forniture scolastiche per il prossimo anno.
In questo periodo ci concentriamo anche sull’analisi dell’anno passato cercando di capire dove si è lavorato bene, dove si può ancora migliorare, dove qualcosa è andato storto e per capire dove le scuole partner hanno trovato più difficoltà. È un buon momento per fermarsi un attimo, riflettere e guardare indietro a quello che si è fatto.
Questa è quindi l’occasione per andare a trovare i centri (ricambiando le numerose visite che ci fanno i responsabili), vedere le novità, parlare e confrontarsi con i direttori, gli insegnanti, gli alunni e i genitori.
Ci sediamo in un’area tranquilla del centro e, a turno, ognuno dei gruppi viene a parlare con noi. Prima i genitori, poi gli alunni e infine gli insegnanti. Alexandra, la nostra collega, cerca di rompere un po’ il ghiaccio facendo sentire a loro agio soprattutto i più piccoli, un po’ restii a parlare in pubblico. Alcuni ringraziano RTM per il lavoro fatto ma non vanno molto oltre, dicono solo che è stato un apporto molto utile. Qualcuno va più in profondità.
Un insegnante di una scuola, il più anziano del gruppo e, sembra, anche il più burbero, si illumina quando parliamo dei kit distribuiti agli insegnanti. Benché lamenti l’assenza di un dizionario in inglese, spiega tutto contento, con un frenetico gesticolare delle mani, come potrà spiegare l’alternarsi del giorno e della notte con una semplice torcia e con il mappamondo che gli abbiamo portato. Un piccolo oggetto gli permetterà di risparmiare tempo ed energie, ma anche di essere più chiaro e di far meglio capite ai suoi alunni i misteri dell’astronomia.
In un’altra scuola, una bambina che ha beneficiato della riduzione della retta scolastica, ci racconta che quest’anno non ha dovuto assentarsi dalla scuola per aiutare sua madre in qualche lavoretto per riuscire a pagare gli ultimi mesi di retta e non ha dovuto vivere con l’angoscia di non riuscire a pagare.
Una storia meno edificante la incontriamo in un centro periferico, situato su una collina da cui si vede in lontananza la città. Quando chiediamo ai ragazzini come si sono trovati con i kit scolastici, una bambina scoppia in lacrime dicendoci che sua madre lavora e vive in città e lo zio ha venduto tutti i quaderni. Un rischio molto alto quando le entrate sono poche e saltuarie. Un momento importante per la pianificazione dei prossimi acquisti e, soprattutto, delle prossime distribuzioni.
Infine, nella scuola a pochi chilometri dall’ufficio, la suora responsabile ci fa vedere come ha utilizzato le informazioni imparate alla formazione in gestione per fare un bilancio chiaro e ordinato dei lavori di ristrutturazione che stiamo effettuando nel centro.
Insomma, è un buon momento per dare voce anche alle persone che beneficiano del progetto, ma di cui raramente abbiamo tempo di ascoltare la storia, i feed-back sono tanti. Le attività da fare sono ancora molte, quelle da completare altrettante, ma per fortuna si iniziano a vedere i primi risultati.
Remy
Volontario RTM in Madagascar