Insieme per i minori vulnerabili di Antananarivo, Madagascar

LAVORI IN CORSO

Madagascar, 14 luglio 2017

Arriviamo al Centro “Nomena” in un pomeriggio di fine maggio come tanti. Molto caldo al sole, freddo all’ombra. Questo è il centro che ospita più bambini nel progetto (più di 800). I bambini corrono di qua e di là con le loro divise a quadretti rossi e bianchi ma, quando sono in classe, stanno stipati come sardine in pochi metri quadrati rendendo difficile il lavoro della maestra che deve gestirne 40-50. Per cercare di migliorare questa situazione, ma anche per migliorare le strutture già esistenti, spesso fatiscenti e malsane, il nostro progetto prevede lavori di ristrutturazione nelle scuole e acquisto di materiali didattici per migliorare l’ambiente scolastico. Nel Centro “Nomena” stiamo costruendo un nuovo edificio dove Mamabe, l’energica direttrice, vuole aprire nuove 4 classi per dare maggiore respiro a quelle già esistenti e per accogliere qualche nuovo bambino (in Madagascar sono ancora più di due milioni i bambini che non hanno accesso a nessun tipo di istruzione).

Nella scuola del quartiere di Tanjombato, dove una famiglia (appoggiata da una congregazione di suore) ha aperto ormai da anni una scuola per i bambini della zona, si è optato per la manutenzione delle strutture già esistenti. Il risultato, guardando le vecchie foto, è sorprendente! Il cortile è stato pavimentato risolvendo il problema della polvere nella stagione secca e del fango nella stagione delle piogge. I muri sistemati e dipinti con l’aggiunta di qualche disegno, le finestre sostituite. La scuola ora è molto più accogliente e vivibile.

In una bella giornata piena di musica, danze e discorsi ed in un clima di festa partecipiamo all’inaugurazione del Centro “La Ruche” dove sono stati completati i lavori cofinanziati da RTM. Ora un nuovo edificio rosso fiammante ospita 4 nuove classi che verranno dedicate alle scuole medie.

Un’altra storia da raccontare è quella del Centro “AEJT”. Mandati via dal proprietario della precedente struttura un anno e mezzo fa, hanno dovuto trovare una nuova sistemazione nel quartiere di Ankaraobato. Il nuovo edificio era semi abbandonato, ma i membri dell’associazione si sono dati da fare per sistemarlo: hanno tolto le erbacce sostituendole con un orto, ridipinto la struttura e costruito un muro di cinta.

Un problema restava la mancanza dei bagni. I bambini erano quindi costretti a fare i loro “bisogni” in un angolo del giardino. Grazie al finanziamento del progetto, l’AEJT ha potuto costruire dei nuovi bagni. La scelta è caduta su delle cabine amovibili, in modo tale che, nel caso in cui il proprietario fra cinque anni decida di non rinnovare il contratto, possano essere rimosse e portate in una nuova scuola.

Remy
Volontario RTM in Madagascar

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