Madagascar, Volontariato

DUE NUOVE VOLONTARIE IN MADAGASCAR

Dopo due anni  finalmente riprende il Servizio Civile in Madagascar! Sofia ed Emanuela sono già arrivate per il loro anno di servizio a Manakara.

SOFIA SACCO

Mi chiamo Sofia e sono una delle volontarie di servizio civile in procinto di partire per la cittadina di Manakara in Madagascar.
Sono nata e cresciuta in una piccola valle trentina e mi sono recentemente laureata in giurisprudenza presso l’Università di Parma, con l’idea di iniziare il praticantato per l’avvocatura una volta terminati gli studi.

Nel mio percorso formativo dritto e linearissimo è subentrata all’improvviso la volontà di fare una piccola deviazione e di concedermi un po’ di tempo. Un anno è molto e molto poco, a seconda di come lo si veda, ma pian piano si è insinuata in me la convinzione che il tempo laggiù volerà. Ora che la partenza si avvicina mi scopro curiosa di sapere come sarà la Sofia che rientrerà in Italia tra un anno: vorrà ancora proseguire con gli studi e diventare avvocato? Starà bene una volta tornata in Italia o sentirà il bisogno di muoversi ancora?

Il progetto su cui andrò a lavorare riguarda il diritto all’educazione dei bambini di Manakara, rispetto ai quali non posso non notare un’ingiusta contrapposizione di opportunità in ambito scolastico. Non mi aspetto di svoltare il mondo di questi bambini, né ringraziamenti o lodi, ma voglio far parte anch’io di quella corrente positiva che sospinge verso una società più equa e solidale.
Ancora una volta potrò misurarmi con la parola giustizia, con l’augurio di scoprirne una nuova e fondamentale accezione.

Sofia

EMANUELA LAUDITO

Ciao a tutti!
Sono Emanuela Laudito e domani partirò con il Servizio Civile per fare volontariato un anno in Madagascar! Il progetto è ‘Caschi Bianchi per l’educazione e la formazione in Madagascar’.
Ho ventitré anni, vivo in un piccolo paese in provincia di Asti e mi sono laureata in Scienze Internazionali dello sviluppo e della cooperazione a Torino.

In passato ho fatto esperienze di volontariato, ma mai di quest’entità. Sono tante le ragioni che mi spingono a partire, quando ho letto per la prima volta il progetto ho pensato che sarebbe stato davvero bello poter fare parte di qualcosa, di un gruppo che insieme aiuta gli altri, fare parte di qualcosa che funziona perché è unito da un obiettivo comune, una realtà collaborativa.
D’altra parte sentivo anche un’esigenza molto forte di partire per conoscermi, capire quale strada intraprendere una volta tornata a casa, schiarirmi le idee, conoscere l’ambiente che è stato oggetto dei miei anni di studio per comprendere sul serio nella pratica cosa c’è al di fuori di me, conoscere modi di vivere totalmente differenti dai miei.

Mi auguro e mi aspetto di cambiare, di imparare nuovi punti di vista così da scardinare pregiudizi che nel tempo ho interiorizzato.
Infine mi auguro di credere più in me stessa e spero di sbagliare tanto per non averne più paura.
Già ora prima di partire sento che riceverò tantissimo, conoscerò tantissime persone e mi sento un po’ in colpa perché il mio contributo sarà niente in confronto a ciò che apprenderò dagli altri, ma far parte di tutto questo mi rende estremamente entusiasta, felice, carica.

Salinger in un suo libro scrisse che tutto quel che facciamo in vita nostra non è che spostarci da un pezzetto di Terreno Sacro all’altro. Io sono felice di vedere questo pezzetto, sperando di non perdermi in aeroporto domattina!

Saluti!
Emanuela.

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