Insieme per i minori vulnerabili di Antananarivo, Madagascar, Volontariato

UNA NUOVA AVVENTURA STA PER COMINCIARE

Lettera di Mauro Pitzalis, in Madagascar dal 2015, che da Manakara si è spostato in capitale per seguire il progetto Insieme per i minori vulnerabili di Antananarivo

Madagascar, 15 luglio 2017

Per percorrere la strada che separa Manakara da Antananarivo ci vogliono 12 ore. Può sembrare un’eternità ma per chi è abituato a percorrerla in lungo e in largo oramai rappresenta un semplice viaggio di routine. Oggi però non sarà così. Oggi il viaggio sarà più lungo del solito. Oggi è il giorno in cui dopo due bellissimi anni saluto Manakara e la Regione Vatovavy-Fitovinany per trasferirmi ad Antananarivo dove comincerò una nuova avventura presso l’Ufficio di Coordinamento RTM.

Sono le 06.30 del mattino, gli ultimi bagagli sono stati caricati in auto. Si può partire.

Lasciata Manakara alle spalle, fuori dalla città trovo ad aspettarmi l’alba. Lungo le innumerevoli risaie che si susseguono senza fine, da un gruppo di nuvole basse all’orizzonte, spunta timido il sole lasciando intravvedere la nebbia mattutina e i raggi che si riflettono sull’acqua. Uno spettacolo da lasciare senza fiato. A modo mio lo interpreto come un ultimo regalo da parte di Manakara. Non posso far altro che chiedere la cortesia di fermare l’auto per godere per qualche minuto di questa meraviglia e scattare qualche foto ricordo. Comunque sia non abbiamo fretta d’arrivare.
Riprendo il mio viaggio ammirando il paesaggio che mi circonda con pensieri e domande diverse dal solito. Il viaggio per la capitale è anche un viaggio a ritroso, un viaggio in cui ripercorro la mia esperienza personale vissuta sulle rive dell’Oceano Indiano.
È difficile riassumere in poche righe le emozioni e le esperienze vissute. Si ha sempre paura di banalizzare un concetto, di non trasmettere quella sensazione provata, di non riuscire a esporre quel pensiero che si vorrebbe cercare di comunicare.

La sorte ha voluto che il mio primo giorno a Manakara fosse il 16 giugno 2015, giorno del mio compleanno. Non avrei potuto festeggiare in modo migliore. Era l’inizio di una nuova avventura. Mi sembra ieri al solo pensarci. Il tempo scorre velocemente quando si fa ciò che si ama e io ho proprio fatto questo. Ho amato con tutto me stesso la terra, le persone e il servizio che RTM mi aveva chiamato a svolgere.

Durante questi ultimi due anni ho avuto la fortuna di conoscere, vivere e lavorare con persone stupende.
La “comunità reggiana allargata” (come piace a me definirla vista la presenza ogni anno di volontari non tutti reggiani) di Manakara è molto viva. Tutti noi avevamo i nostri impegni di servizio ma non è mai mancato un momento d’incontro, di confronto. Siamo sempre stati presenti l’uno per l’altro. Di solito ci si riuniva il giovedì a casa volontari RTM o a casa volontari CMD. Un piatto di pasta e delle sane risate non mancavano mai. Quando poi don Giovanni Ruozi non era molto stanco per i suoi innumerevoli impegni parrocchiali avevamo anche la fortuna di poter celebrare in casa la messa in italiano. Ovviamente questi non erano gli unici momenti d’incontro. Ogni occasione era buona per incontrarsi e godere della reciproca compagnia.
Che dire invece dei miei colleghi di lavoro…persone stupende! RTM ha la fortuna d’avere dei collaboratori validi e competenti che l’aiutano a portare avanti i suoi progetti in tutta la Regione. Con alcuni di loro ho potuto instaurare una relazione che va oltre il semplice rapporto lavorativo. Le ritengo persone fidate e amiche che come noi fanno parte della comunità reggiana. Una comunità unita dal comune obiettivo d’assistere gli ultimi tra gli ultimi.

Nel 2015 prima di partire per il Madagascar, mentre mi trovavo a Fosdondo per conoscere la realtà delle Case della Carità, ricordo d’aver incontrato una delle volontarie che svolgevano servizio a Manakara. Alla mia domanda su come fosse Manakara ricordo che mi fu detto che era il posto più bello del mondo. Lì sul momento non avevo capito, pensavo esagerasse. Ora invece a distanza di due anni posso dire con fierezza d’aver capito cosa realmente intendesse con quelle parole ed è per questo motivo che una parte del mio cuore resterà per sempre sulle rive dell’Oceano Indiano.

Fuori dall’auto la notte è già calata senza che neanche me ne accorgessi. La mente ha continuato a viaggiare tra i mille pensieri e ricordi mentre venivano macinati i chilometri. Siamo arrivati ad Antananarivo prima di quanto mi aspettassi. Fa freddo ma come dicono qui in Madagascar “tsy maninona” (non importa). Una nuova avventura sta per iniziare e io mi sento pronto e carico!

Mauro
Volontario RTM in Madagascar

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